In particolare il corso intende quest’anno lavorare, usando come esempio paradigmatico il territorio della Gallura, per costruire attraverso l’uso dei linguaggi audiovisivi, nuove forme di narrazione in grado di: decostruire e decolonizzare l’immaginario di marginalità in cui le aree interne di questo territorio appaiono ingabbiate e far emergere una visione inedita di urbanità in cui i silenzi e i vuoti assumono una inaudita centralità.
A questo proposito il corso sarà articolato in una parte teorica e in una parte di laboratori.
Nella parte teorica verranno mostrate, attraverso l’analisi di alcuni esempi tratti sia dalla storia dei territori e della città, che dall’analisi di alcune pratiche artistiche contemporanee, le relazioni intercorse tra linguaggi sensibili, arte e processi di creazione di territorialità
Nei laboratori gli allievi verranno coinvolti in forma sperimentale alla cooproduzione di una nuova forma di racconto del territorio della Gallura, volta a proporre un ribaltamento degli immaginari che, rispetto all’idea della città costiera della vacanza introdotta con l’invenzione della Costa Smeralda, ponga le basi per la costruzione di una inedita città-natura, in cui i territori interni acquistino nuova centralità. Grazie al contributo di G. Crivaro e M. Pisano, si lavorerà alla realizzazione di una controrappresentazione collettiva che, attraverso l’uso di strumenti audio-visivi, nell’intrecciare elaborazioni e rappresentazioni del territorio ed esercizi di montaggio e rimontaggio di materiali d'archivio, sarà volta a creare i presupposti per elaborare una nuova visione del territorio.