L’ambiente della patologia veterinaria si occupa di indagare la patogenesi e progressione delle patologie in diverse specie animali; molto raramente si hanno a disposizione strumenti diagnostici dedicati alle diverse specie, pertanto gli esperimenti di ISH e di PCR in fase liquida vengono effettuati, nella maggior parte dei casi, con l’utilizzo di primer e sonde a DNA home-made, questo comporta il disegno di oligonucleotidi e di sonde specifiche per il target che si vuole indagare, la verifica della funzionalità e la loro specificità. Le IHC nella maggior parte dei casi si effettuano utilizzando e adattando anticorpi prodotti per lavorare su uomo e/o topo all’ambiente veterinario. Durante il corso verranno illustrate tutte le tappe che portano alla progettazione e validazione di primer, sonde e/o all’utilizzo di anticorpi.
La diagnostica patomolecolare in medicina veterinaria può, attualmente, avvalersi di alcuni metodi e strumenti che permettono, in molti casi, di arrivare ad una diagnosi definitiva. I metodi utilizzati sono prevalentemente mirati ad individuare direttamente su sezioni di tessuto e altri campioni biologici:
la presenza di mutazioni genetiche e valutarne gli effetti, attraverso indagini di biologia molecolare in fase liquida ed in situ;
presenza/assenza di microrganismi (batteri e virus) attraverso esperimenti di ibridazione in situ (ISH);
caratterizzare tipi cellulari associati a stati patologici e/o ricerca di proteine target di infezione e di valore diagnostico e prognostico attraverso esperimenti di immunoistochimica (IHC).