Le prime ore del corso saranno dedicate all’introduzione dei concetti base della geofisica applicata, all’importanza di condurre indagini geofisiche prima di uno scavo e a definire le caratteristiche dei principali metodi utilizzati in ambito archeologico. Si proseguirà con la trattazione del metodo Geoelettrico in cui verranno distinti i metodi attivi da quelli passivi, verrà illustrato il rilevamento di resistività elettrica, la legge di Ohm, le proprietà elettriche dei materiali della terra, i fattori che influenzano la resistività nelle rocce e nei terreni, gli array a 4 elettrodi (quadripolo) e il concetto di resistività apparente, la comparazione tra i principali arrays elettrodici impiegati in archeologia, le indagini di resistività monodimensionali (SEV e profili orizzontali), le indagini di resistività bidimensionali (ERT) e le differenze tra georesistivimetro ad accoppiamento galvanico e ad accoppiamento capacitivo. Successivamente saranno esaminati: il metodo Elettromagnetico GPR, il metodo Magnetometrico e i metodi Acustici. Per ognuno di questi verrà fornita la teoria di base, il principio di funzionamento degli strumenti utilizzati nei siti archeologici, i parametri fisici coinvolti, i vantaggi e i limiti delle diverse tecniche. Non mancherà la presentazione di alcuni casi di studio reali e dei riferimenti ad indagini geofisiche su strutture murarie ed edifici monumentali.
È prevista un esercitazione sul campo in cui gli studenti avranno la possibilità di interagire con alcuni strumenti geofisici e di programmare ed eseguire alcune indagini in un sito archeologico del nord Sardegna. L’ultima parte del corso sarà dedicata all’elaborazione e all’interpretazione dei dati geofisici; verranno utilizzati software specifici per l’inversione dei dati geoelettrici e per il filtraggio dei dati GPR.