Il corso di laurea magistrale in Pianificazione e politiche per la città, l'ambiente e il paesaggio (attivo dal 2011/2012) è a numero programmato. Persegue gli obiettivi formativi relativi all'insegnamento della gestione del territorio e della città allo scopo di indirizzare gli studenti su metodi di lavoro interdisciplinari che consentano loro di operare in contesti multiscalari, complessi e incerti, anche di livello internazionale. Il percorso formativo del CdS consente di interpretare e progettare scenari di sviluppo urbano territoriale che affrontano i problemi che attraversano i paesaggi contemporanei e in particolare la crisi degli ecosistemi ambientali e della società contemporanea anche in relazione ai cambiamenti climatici e al depauperamento delle risorse non rinnovabili
Il percorso di studi fornisce le competenze per costruire una figura in grado di interpretare le dinamiche dell'ambiente e delle diverse forme della città, di saper dialogare con le sue differenti popolazioni e culture, e di aprire scenari futuri di sviluppo urbano e territoriale. I laureati magistrali acquisiscono per questo capacità e competenze spendibili in diversi contesti al fine di:
- analizzare, rappresentare e interpretare problemi urbani e ambientali nei processi di trasformazione del territorio e del paesaggio;
- interpretare tendenze ed esiti delle trasformazioni della città e del territorio, anche in relazione alle dinamiche ed alle morfologie socioeconomiche;
- costruire scenari e politiche ambientali finalizzati alla tutela, valorizzazione, riqualificazione urbana, del territorio e del paesaggio;
- applicare teorie, metodi e tecniche per progettare piani e programmi con particolare attenzione alle risorse ambientali;
- configurare processi di attuazione ancorati alle politiche e strategie all'educazione ambientale, alla partecipazione degli abitanti, alle pratiche spaziali che mettono al centro il diritto alla città;
- monitorare e valutare azioni di trasformazione insediativa, culturale e socio-economica di un territorio, con strumenti in grado di "misurare" processi e risultati;
- dirigere attività di management e auditing ambientale, coordinando anche specialisti con diverse basi culturali e competenze.
- definire strategie per amministrazioni, istituzioni e imprese con riferimento al recupero, alla valorizzazione e alla trasformazione della città, del territorio, del paesaggio e dell'ambiente.
Le unità didattiche e gli insegnamenti privilegiano approcci teorici, progettuali, a forte orientamento operativo che consentano allo studente, e quindi al futuro pianificatore, di agire - una volta laureato - avendo la capacità e la competenza di governare le trasformazioni. Il pianificatore può operare sia a livello sia locale sia globale, agendo su temi urbani strategici che individuano ad esempio modelli alternativi di sviluppo locale, che applicano metodi di pianificazione strategica e innovativa delle risorse ambientali, approcci progettuali per il riuso del patrimonio esistente, approcci della governance dei processi complessi, metodi di mediazione di conflitti, ecc.
L'organizzazione del percorso formativo e degli insegnamenti è basata sul pluralismo degli approcci e la pratica di conoscenze interdisciplinari orientate verso una convergenza operativa (laboratori di progetto). Questo rappresenta un punto di forza che permette di far interagire gli studenti con i metodi e le innovazioni prodotte dai diversi campi disciplinari coinvolti nel progetto formativo, consente loro di sviluppare una visione olistica, di essere maggiormente consapevoli e aggiornati sulle dinamiche ambientali, urbane e socio-economiche che attraversano il territorio, la città, l'ambiente e il paesaggio. Il Pianificatore è capace di attività di mediazione e di coordinamento in situazioni caratterizzate dall'interscalarità dei processi e dall'interdipendenza degli attori coinvolti.
Il rafforzamento della dimensione internazionale del Corso di Studi, proposto a partire dal 2019-2020, dà al pianificatore l'opportunità di misurarsi su contesti e approcci progettuali differenti che possono fornire metodi di lavoro inediti e più ampie prospettive occupazionali in un contesto globale.
Il processo di revisione e riorganizzazione dell'Offerta Formativa ha consentito di ripensare l'intero percorso sia in relazione alle competenze che deve acquisire lo studente nel mondo del lavoro sempre più competitivo e globale, sia in relazione alla valutazione delle opportunità offerte dal corso di studio in relazione all'attrattività e la spendibilità dei titoli rilasciati.
La necessità di aggiornamento del CdS è indirizzata ad aprire nuove prospettive verso contesti più ampi anche extra-europei come la Cina e la sponda sud del Mediterraneo (e in particolare la Tunisia), a rafforzare le possibilità di internazionalizzazione già aperte con l'istituzione del Consorzio interuniversitario costituito da questo Dipartimento, dal il Departament de Geografia/Universitat Autonoma de Barcelona - España, dal Departament de Geografia/Universitat de Girona - España, dalla Facoltà di Architettura/Universidade de Lisboa - Portugal, dalla Facoltà di Pianificazione del Territorio/Università IUAV di Venezia.
La possibilità di scelta della propria esperienza formativa locale o internazionale, può orientare il futuro pianificatore verso forme di specializzazione offerte dalle diverse Scuole di Urbanistica partner del DADU. Lo studente può selezionare e accogliere questa offerta in relazione alle proprie competenze e aspirazioni, ai propri progetti di vita, approfondendo metodi di lavoro che consentiranno di accogliere le sfide dei diversi contesti in cui potrà operare, non solo a livello locale o nella dimensione esclusivamente europea, ma anche in contesti extra continentali.
Il CdS si focalizza sul progetto del paesaggio e della città, sulla sua capacità di intessere relazioni con le dinamiche ecologiche, con le tendenze socio-economiche e culturali di un contesto, con i processi in atto di gestione e governo del territorio. Il percorso formativo si misura sulla possibilità di innovazione dei territori a partire dalla conoscenza profonda delle matrici della storia e dell'ambiente e la possibilità di stabilire interconnessioni strategiche con la realtà delle diverse situazioni insediative, anche dei contesti extra-europei (e in particolare quelli delle sedi partner), in relazione ai temi cruciali della contemporaneità (cambiamento climatico, processi di planetarizzazione dell'economia, modificazioni urbane indotte dalle dismissioni, dall'abbandono e dal riuso, forme della disuguaglianza, movimento di popoli e culture, ecc.).
I presupposti culturali della laurea magistrale si riflettono nell'ordinamento e nella scelta dei settori disciplinari delle attività caratterizzanti e affini che possono contribuire a mettere in relazione conoscenze e competenze, come illustrato nel quadro A4b2 "Conoscenza e comprensione, capacità di applicare conoscenza e comprensione: dettaglio". Le modifiche consentono inoltre di confrontare ordinamenti e programmi didattici dei partner europei ed extra-europei nell'ottica di una maggiore internazionalizzazione del Corso di Studi.
La necessità di rafforzare la figura del pianificatore attraverso conoscenze specialistiche sui temi dell'assetto del territorio e della gestione dell'ambiente, sulle trasformazioni insediative e infrastrutturali dei paesaggi urbani, sugli strumenti e sulle tecniche di trattamento delle informazioni territoriali, numeriche e soprattutto cartografiche, ha suggerito di proporre nell'ordinamento le seguenti modifiche:
1. modifica dell'intervallo di crediti delle discipline caratterizzanti dell'Urbanistica e della Pianificazione (architettura del paesaggio, tecnica e pianificazione urbanistica, urbanistica), dell'Ingegneria e Scienza del Territorio (trasporti e topografia e cartografia) e dell'Ambiente (pedologia, botanica applicata, ecologia) per consentire una differente distribuzione tra i tre ambiti disciplinari anche in relazione agli esiti del confronto sulla maggiore internazionalizzazione del percorso formativo con le università partner: in questa direzione è stato ritenuto importante l'inserimento del settore disciplinare ICAR/06 Topografia e cartografia (che sostituisce il settore ING-INF/05 sistemi di elaborazione delle informazioni, in genere già presente nelle lauree triennali), e il settore SECS-P/02 Politica economica, che sostituisce il settore AGR/01 Economia ed estimo rurale.
2. La modifica consiste più specificatamente nella diminuzione del numero di crediti minimo e massimo dell'ambito disciplinare "Urbanistica e Pianificazione", dando così la possibilità di aumentare il numero di crediti minimo e massimo dell'ambito "Ingegneria e Scienza del Territorio" così da avere la possibilità di aumentare lo spazio dedicato ai corsi di Trasporti e Infrastrutture, o di inserire un insegnamento più mirato (ICAR/06 Topografia e Cartografia) alla formazione della figura del pianificatore territoriale e dell'urbanista.
3. inserimento di due nuovi settori nelle attività formative affini o integrative in ragione di un confronto sulle conoscenze ritenute cruciali nel percorso formativo delle università partner: L-ANT/09 Topografia Antica indaga le relazioni strutturali tra elementi del paesaggio storico, rappresenta le potenzialità progettuali delle matrici insediative e le esplora in relazione agli obiettivi delle trasformazioni future della città; ICAR/17 Disegno rafforza le competenze in relazione alle principiali tecniche e metodi di rappresentazione digitale, agli strumenti per la realizzazione e la concezione di elaborati grafici destinati principalmente alla comunicazione del progetto del paesaggio e del territorio. Il settore SECS-P01 Economia Politica invece non rientra nel confronto tra le discipline dell'offerta didattica delle università partner.
4 Modifica dell'intervallo di crediti delle discipline "a scelta dello studente", in particolare viene diminuito il numero di crediti minimo sempre in ragione di un confronto con il percorso formativo delle università partner. Per quanto riguarda l'intervallo di crediti "per la prova finale", sempre per le ragione di un confronto tra programmi dei partner internazionali aumenta sia il numero di crediti minimo sia quello massimo.
Contenuti e modalità della didattica
I contenuti formativi richiamano l'obiettivo generale della classe di laurea magistrale. Le diverse discipline esplorano e specificano questi obiettivi in relazione alle proprie competenze, mantenendo un coordinamento rispetto ai temi di progetto all'interno o esternamente all'unità didattica a cui fa capo il laboratorio di progettazione.
Le materie caratterizzanti e affini consentono di organizzare un percorso formativo che affronta il progetto urbano e territoriale indagando sulle coerenze e contraddizioni che le modificazioni insediative e ambientali determinano sui paesaggi contemporanei. Durante il primo anno si approfondiscono due temi progettuali, uno alla scala territoriale che sperimenta il rapporto tra progetti dell'insediamento e politiche per il paesaggio e l'altro alla scala urbana che si misura sul rapporto tra città, ambiente e architettura. Nel primo caso sono prevalenti temi ambientale legati alla gestione del suolo e delle acque in relazione a differenti paesaggi di un contesto di studio e agli obiettivI del laboratorio progettuale; si indaga inoltre sulle matrici fondative della storia dei luoghi e si sperimenta il confronto con le popolazioni locali. Nel secondo caso si declinano nella città i temi della sostenibilità rispondendo ai requisiti dell'approccio sistemico dell'ecologia urbana e dell'igiene ambientale; si esplorano inoltre i modelli e gli strumenti di valutazione e di supporto alla decisione in campo urbanistico, territoriale ed ambientale. Nel terzo anno il percorso si concentra sull'interpretazione del paesaggio attraverso l'architettura delle trasformazioni anche di tipo infrastrutturale, si indaga sul patrimonio esistente di un contesto e sulle possibilità di risignificazione e riuso.
L'ampliamento dell'offerta formativa è stato studiato nell'ottica di una maggiore internazionalizzazione del CdS, e va incontro alle diverse esigenze degli studenti che, oltre ad imparare un metodo di lavoro e ad avere maggiori opportunità di job placement, hanno l'opportunità di proiettarsi in un ambiente di apprendimento e di scambio internazionale.
Il manifesto degli studi e il regolamento didattico del CdL evidenziano le attività formative che possono essere scelte autonomamente gli studenti, nell'ottica di un approfondimento del proprio percorso.
Il percorso formativo è organizzato in semestri in cui si articolano unità didattiche e moduli che hanno un "titolo" distintivo. Le unità didattiche si focalizzano su un tema portante di progetto attorno a cui si integrano diverse discipline. Ogni semestre prevede un'attività di laboratorio interdisciplinare e la produzione di un elaborato individuale o di gruppo.
Le attività di progettazione prevedono la presenza di tutores, giovani professionisti cultori della materia, che seguono le attività di laboratorio e progetto, e in alcuni casi le attività didattiche delle lezioni frontali. Alcuni insegnamenti si sviluppano in modo indipendente dalle attività di progettazione (anche se in molti casi possono approfondire aspetti interdisciplinari e indagini specifiche che riguardano il lavoro progettuale). Sono previste attività intermedie di verifica dell'apprendimento (prove scritte e orali, critiche intermedie dei progetti dei laboratori). Gli esami si svolgono alla fine dei corsi nei mesi di Febbraio, Luglio e Settembre.
Il secondo anno termina con un percorso di tirocinio e di prova finale, che potrà essere svolto presso le sedi convenzionate del DADU o presso le sedi convenzionate dei partner.